90 ANNI TRA STORIA E FUTURO

Quintino Sella

Il Club Alpino Italiano  nasce a Torino nel 1863 ad opera di Quintino Sella.

Dalle Alpi, che hanno dato il via alle esplorazioni delle montagne, nel lontano 1929 il vento del Club Alpino Italiano, attraversando l’Appennino raggiunge Avezzano dove fatalmente pervade un gruppo di pionieri della montagna marsicana.
E’ il momento di fondare anche qui una sezione che riunisca sotto le ali spiegate dell’aquila, il celebre simbolo del CAI, tutti coloro che con la montagna hanno un rapporto intimo, profondo, inseparabile.

Gigi Panei e Walter Bonatti

In pochi, uniti inizialmente dalla passione per lo sci, formarono il primo nucleo su cui, nel tempo, sono cresciute e si sono formate le nuove generazioni di escursionisti ed alpinisti.Il notaio Colacicchi già socio del CAI di Roma fu tra i fondatori insieme al notaio Stornelli di Avezzano, presidente negli anni ’30, ma i primi alpinisti della neonata sezione CAI di Avezzano si contavano sulle dita di una mano. Furono tuttavia davvero dei “grandi” per aver affrontato la montagna con cuore e spirito di avventura. Italo Magrini, Ugo Caruso, Mauro Di Battista, lo stesso Gigi Panei divenuto guida alpina e compagno di cordata di Walter Bonatti, si adoperarono magistralmente e con ogni mezzo per far crescere il germe dello sport di montagna in un territorio dalle immense bellezze naturali. I primi sentieri non erano che mulattiere, percorse da mandrie di cavalli e da pastori con le loro greggi che si fermavano là dove il pascolo consentiva agli animali di trovare ancora erba da mangiare, senza raggiungere mai la vetta.  Oltre c’erano solo pietre, rocce, pendii scoscesi e strapiombi.  Era però proprio quello l’ambiente, selvaggio e misterioso, che i nuovi esploratori volevano conoscere. L’entusiasmo di questi pionieri cambiò la visione di tanti che cominciarono ad avvicinarsi con interesse e sempre crescente passione, alla scoperta dei nostri monti ad iniziare le prime salite alle vette principali.

1962: attraversamento del canalone centrale del Monte Velino

Prima fra tutte il Monte Velino, dominatore assoluto del territorio, la vetta più elevata tra le tante di un massiccio imponente, che ha sempre attratto chiunque gli volgesse lo sguardo e ha rappresentato la grande sfida, il terreno di avventura di tutti coloro che hanno iniziato la loro esperienza di montagna nel nostro territorio. L’escursionismo e l’alpinismo più impegnativo cominciarono a diffondersi con la massima espressione dalla fine degli anni ’60.

I libri di vetta conservati in una custodia di acciaio posta alla base della croce, raccontano storie.
Le frasi scritte su quelle pagine di diario nel corso degli anni, in ogni stagione, sono la testimonianza di quanto la montagna riuscisse a strappare dal cuore degli escursionisti, pensieri ed emozioni difficili da esprimere nella vita quotidiana, per la straordinaria esperienza vissuta e per l’essere riusciti nella sfida con se stessi e contro le forze della natura, a superare grandi difficoltà.

In questo fantastico mondo di cime, pianure, boschi, valli, immersi in ambienti intatti e circondati da una fauna e da una flora preziose, ci muoviamo noi del CAI di Avezzano. La maggior parte di noi ha iniziato a salire sui sentieri classici del Velino che partono da Rosciolo o Massa d’Albe, affrontando la montagna che si innalza davanti con una dimensione impressionante per giungere, passo dopo passo, alla vetta. Tutte le altre cime sono divenute méta abituale di centinaia, migliaia di escursionisti provenienti da ogni dove, attratti dalle straordinarie bellezze del territorio e guidati da una rete sentieristica ben curata e molto diffusa.

La prima mappa dei sentieri del Monte Velino, nata nella metà degli anni ‘80 è stata perfezionata nel tempo e i sentieri sono continuamente sottoposti a manutenzione.
In quegli anni nasceva anche la Stazione di Avezzano del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico del CAI.
I presidenti della Sezione che si sono succeduti nel tempo, con impegno e forza di volontà, insieme al gran lavoro svolto dai consiglieri dei direttivi, hanno aggiunto elementi che hanno contribuito a raggiungere il livello attuale della sezione.
Con oltre 400 soci, il CAI di Avezzano ha aperto i propri confini sociali con la fondazione di tre sottosezioni.
Nel 2012 nasce la sottosezione di Rosciolo, fortemente voluta perché Rosciolo ha sempre rappresentato la “porta” del Monte Velino.
Nel 2014 viene istituita la sottosezione di Pescina oggi denominata “Valle del Giovenco”.
E infine la sottosezione di Luco dei Marsi,” Lucus Angitiae” come una finestra aperta verso il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazo e Molise, nata nel 2016.

I ragazzi de “La Montagna e l’Uomo”

Le attività della sezione di Avezzano sono ogni anno numerose e di grande interesse, e formano un calendario ricco di informazioni.
Da gennaio a dicembre, ogni fine settimana c’è un’escursione guidata dagli accompagnatori CAI o da Soci particolarmente esperti, che coinvolge appassionati di ogni età e grado di preparazione, sui sentieri di tutte le montagne abruzzesi.
Ma non mancano le esperienze svolte da nostri soci in altre regioni italiane, quelle più impegnative sull’arco alpino, o addirittura in attività extra-europee.

Annualmente, tra i Soci si formano accompagnatori sezionali o nazionali, grazie ai corsi programmati dalla sede centrale del CAI.  La caratteristica principale del Club Alpino Italiano è di avere un gran numero di accompagnatori altamente professionali e qualificati, che mettono volontariamente a disposizione la loro esperienza, la conoscenza del territorio e la capacità tecnica acquisita nel tempo e perfezionata durante i corsi, per offrire una guida esperta e sicura in ogni circostanza.Le attività escursionistiche sono rivolte a tutti ma una particolare attenzione la dedichiamo alle giovani generazioni nelle quali vediamo il futuro della sezione, con l’orgoglio di condividere e trasmettere loro, tutti i valori che ci accomunano: passione, amicizia, sport, amore per la Montagna.
Nelle numerose escursioni con i ragazzi si sente l’energia della loro vitalità attraverso la loro voglia di muoversi, fare nuove esperienze e conoscere le meraviglie naturali che li circondano.
Dal 2013, accompagniamo ogni anno in montagna centinaia di ragazzi delle scuole di Avezzano con il progetto “La Montagna e l’Uomo”, sui sentieri del Parco Regionale Sirente-Velino, del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e della Valle Roveto.
Dal 2014 svolgiamo attività di accompagnamento degli escursionisti in marcia sul Cammino dell’Accoglienza, prestando loro assistenza sugli oltre 60 km di percorso in tre giorni nella Valle Roveto, tra montagne, boschi, fiumi e borghi antichi.