Venerdì 5 gennaio 2024, il Sindaco Nicola Blasetti insieme alla sua Giunta, con una cerimonia molto sentita e di fronte a un folto pubblico presente nella Sala Consiliare del Comune di Massa d’Albe, ha ufficializzato la consegna al CAI di Avezzano e al GEV di Magliano de’ Marsi, del contributo di € 1.000,00 concesso per i lavori di restauro della Croce del Monte Velino. Presenti alla cerimonia il presidente del CAI di Avezzano Franco Salvati e il vice presidente del GEV Walter Tiberi. Presente anche Pier Pinto Di Carlo, ex consigliere, che ha donato la propria indennità al Comune affinché la destinasse ad associazioni operanti in attività di conservazione, manutenzione e promozione della Montagna e da cui proviene appunto il contributo.
A lui le due Associazioni hanno consegnato una targa in segno di gratitudine. Erano presenti anche il Direttore del Parco regionale Sirente Velino Igino Chiuchiarelli, Il sindaco di Magliano de’ Marsi Pasqualino Di Cristofano e l’Accompagnatore di M. Montagna Ercole “Wild” Marchionni, il quale ha raccontato la storia sin dalle origini della Croce del Monte Velino, riassumendone il profondo sentimento di colui che la volle realizzare.
La Croce in ferro del Monte Velino ha infatti una storia particolarmente significativa per la motivazione e la determinazione di Bartolomeo Caira che la realizzò nel 1948, apportando una successiva e definitiva modifica nel 1955, rendendola quella che oggi noi conosciamo. Questa Croce è dunque fortemente legata alla storia escursionistica del Monte Velino, e noi la vediamo come un tutt’uno con la vetta, resa oltremodo affascinante, riconoscibile e in qualche modo più accogliente, da questa presenza. La Croce collocata sul punto estremo rivolto a sud della lunga cresta, per la maggior parte di noi è un traguardo, un porto a cui approdare, e insieme alla Madonnina degli Alpini (restaurata nel 2016) che la precede di qualche metro, costituisce un rifugio spirituale.
La Croce restaurata per l’ultima volta nell’anno 2000, necessitava di un urgente intervento conservativo ma soprattutto finalizzato alla sicurezza degli escursionisti. Nel tempo ha subito seri danni da parte degli agenti atmosferici. I fulmini avevano addirittura fuso tre delle quattro funi tiranti in acciaio, le violente bufere e il ghiaccio avevano logorato il rivestimento protettivo della croce e il suo basamento in cemento.
Cosicché nel marzo 2023, CAI Avezzano e GEV di Magliano de’ Marsi, informavano gli Enti Comunali di Massa d’Albe e Magliano de’ Marsi, il Parco Sirente Velino e i Carabinieri Forestali dello stato di pericolo e della necessità di intervenire chiedendo contestualmente l’autorizzazione ad eseguire le opere necessarie e un sostegno economico per le tante spese da affrontare per l’acquisto e il trasporto dei materiali occorrenti. Ottenute le autorizzazioni, le due Associazioni hanno portato a termine il restauro nel mese di giugno 2023, dopo lo scioglimento delle nevi e in un periodo meteorologicamente stabile, adatto per operare per più giorni in vetta, utilizzando come base di appoggio il Rifugio Capanna di Sevìce.
I contributi sono dunque arrivati successivamente sia dal Comune di Massa d’Albe che dal Parco Sirente Velino. Il Comune di Magliano de’ Marsi ha contribuito in forma diversa ma ugualmente importante per due associazioni che vivono di volontariato senza alcun finanziamento pubblico.
Questa iniziativa lanciata dagli “Amici del 50°” attraverso il CAI e il GEV, ha suggellato una forte unione tra Enti e Associazioni, accomunando gli interessi del Territorio per la salvaguardia e la valorizzazione sostenibile della nostra Montagna. Con l’ausilio di quattro muli per il trasporto dei materiali, i volontari hanno ricostruito il basamento in cemento, riverniciato la Croce e sostituito i tiranti danneggiati con catene di acciaio, ma ciò non basta ad assicurarne la sua conservazione futura se manca la buona educazione e il rispetto da parte di coloro che riescono a raggiungerla. Per questo ci appelliamo a tutti affinché sia bandita l’usanza di tanti di salirci sopra in vari modi per scattare una foto ed esibirla sui social network, anche in segno di rispetto, per non offendere il valore morale di questa struttura e l’impegno di tanti volontari che costantemente la controllano e che hanno lavorato per renderla più sicura e resistente. Non serve salire fin sulla croce per dimostrare di essere in vetta. La vetta è altra cosa e ciascun montanaro vero la conserva nel suo cuore.